Quadri, Achille

Achille Quadri an Ernst Haeckel, Siena, 16. April 1870

Illustre Professore,

Io mi prendo la libertà di indirizzarle la presente in italiano, poiché non ho ancora tanta familiarità col tedesco da scriverlo correttamente. Ella mi scuserà di non averle scritto prima, e ciò perché impedito sempre dalle mie occupazioni.

Anzitutto mi permetta di ringraziarla infinitamente della sua cortesissima lettera, e di significarle che Le son molto obbligato per il bel dono degli opuscoli e del suo ritratto. A fine di contraccambiarla in qualche modo Le accludo il mio.

Ora passo a darle brevemente mie nuove, ma spero che presto e più a lungo gliele darò a voce, e che verrò a stringerle la mano.

Al presente io mi trovo presso la mia famiglia per congedarmi dalla medesima e venire in Germania, ove dimorerò due anni. È mia intenzione di dedicare tutti i miei studi e tutta la mia vita alla diffusione e allo sviluppo della teoria di Darwin, e di fare in seguito lavori originali per dimostrarne co'fatti la verità.

Secondo me non c'è che Lei, il quale possa servirmi di guida, a mettermi in grado di pubblicare qualche lavoro in appoggio della grande idea di trasformazio-||ne delle specie. Del resto essa ogni giorno più guadagna terreno in Italia tra i giovani segnatamente. Adunque scopo principus del mio viaggio si è d'udire le sue lezioni, e di lavorare nel suo gabinetto. Le prometto che ad un tanto maestro sarò discepolo affettuoso, docile e riconoscente.

Dentro il corrente mese io sarò in Prussia, ma ignoro se la mia buona fortuna mi concederà di stabilirmi subito, come pur desidero, a Jena; ed ecco la ragione. Io viaggio con un mio concittadino e mio amicissimo, il quale si propone di recarsi a Berlino per farvi studi di medicina. Egli è già stato sei mesi in Germania, e per conseguenza è pratico della lingua e dei costumi del paese. Io non voglio separarmi da lui, e passerò il semestre di estate a Berlino. Se cangiassi queste mie disposizioni non mancherò di avvertirla.

Però sin d'ora io Le dimando un favore, cioè il permesso di tradurre in italiano la sua grande opera Generelle Morphologie der Organismen.

Grazie a Lei ha Morfologia è divenuta finalmente una scienza, grazie a Lei noi abbiamo a oggi una Morfologia. Far conoscere agli Italiani i pregi e l'utilità del suo lavoro mi sembrò ottima cosa fino al 1868, allorché mi venne la prima volta alle ma-||ni per essermi stato indicato da un amico l'anno antecedente. Da quel tempo non ho mai cessato di studiarlo. Mi sforzai d'inserire qualche brano di traduzione nel mio opuscolo, a Lei già noto, ma siffatti saggi Le appariranno, come sono, poco felici, perché fatti in gran fretta, e anzi sullo stesso manoscritto che consegnai al tipografo. Pertanto dimorando lungo tempo in Germania giungerò ad una maggior cognizione della lingua e della letteratura di cotesto dotto paese. Aggiunga che, dove a Lei piaccia di coadiuvarmi, potrò fare la traduzione sotto i suoi occhi, e per tal modo renderla meno indegna dell'autore e del libro. Ella può ancora rendere più interessante questa nuova edizione facendovi aggiunte e correzioni.

I libri tedeschi non sono conosciuti in Italia per traduzioni italiane, ma per le francesi, che per lo più son cattive. Per quanto io so, la Generelle Morphologie non fu ancor tradotta in francese. Per assicurare alla traduzione italiana un maggior esito bisognerebbe che uscisse prima della francese.

Se Ella mi accorda il sospirato permesso io mi porrò all'opera col massimo zelo appena giunto in Prussia. Ma con tutta la mia buona volontà è dubbio || ch'io riesca, poiché essendomi impossibile di stampare la traduzione a mie spese, dovrò ricorrere ad un editore, e non so se lo troverò. In ogni modo sarà più facile trovarlo in b Germania che in Italia.

Per questo, come per tutto il rimanente, io mi raccomando, egregio Professore, alla sua bontà. Possa io fare ottenere in Italia la più favorevole accoglienza e il più meritato successo agli scritti dell'uomo che, dopo Carlo Darwin, più appresso ed amo!

Finisco pregandola a dirigermi una risposta a Berlino verso la fine del mese.

Accolga, Sig. Professore, i sentimenti del più vivo ossequio, co' quali ho l'onore di dirmi

Siena (Toscana)

16 aprile 1870.

Suo Devotissimo

Dr Achille Quadri

a gestr.: fin; b gestr.: Ita

 

Letter metadata

Verfasser
Empfänger
Datierung
16.04.1870
Entstehungsort
Entstehungsland
Besitzende Institution
EHA Jena
Signatur
EHA Jena, A 22815
ID
22815